Nella California del 1998 il tempo scorre in senso inverso. A causa di un bizzarro fenomeno scientifico chiamato ‘Fase Hobart’, i morti risorgono dalle tombe, diventano adulti, giovani, adolescenti, infanti, per poi tornare nel grembo da cui provengono. Le sigarette si fumano a partire dalle cicche, si saluta il prossimo con un ‘addio’ e ci si congeda con ‘ciao’, a tavola si dà di stomaco invece di mangiare. Alcune ditte specializzate, i Vitarium, si occupano di prelevare dai cimiteri i defunti che ritornano al mondo. Tra questi, è giunto il momento di un potente leader nero, fondatore di un culto popolarissimo, e la piú temuta organizzazione del mondo, la Biblioteca, che ha il compito di cancellare le testimonianze scritte degli eventi che non sono piú accaduti, si accinge a eliminarlo prima che una nuova ondata di violenze razziali dilani il paese.
Scritto nel 1967, In senso inverso è un romanzo insolito e paradossale, che ben rappresenta la sfrenata fantasia creativa di Philip K. Dick. Costruito a partire da idee forti quanto immaginifiche, il romanzo tratteggia alcuni temi tipici dello scrittore statunitense: l’ambiguità e la violenza del potere, la dimensione mistica e metafisica del vivere quotidiano, i difficili e spesso squilibrati rapporti tra i sessi, contaminando il tutto con una forte dose di ironia e di gusto pulp, visibile nei numerosi colpi di scena e negli spunti avventurosi, e soprattutto in una galleria di personaggi bizzarri e sopra le righe.
Philip K. Dick
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Philip Kindred Dick (Chicago 16 dicembre 1928 - Santa Ana (California) 2 marzo 1982) è stato uno scrittore statunitense.
Fu famoso in vita solo nell'ambito della fantascienza statunitense, sia in patria che all'estero (divenne già negli anni '80 autore di culto in Italia e in Francia). Dopo la sua morte si è avuta la riscoperta della sua produzione fantasy e soprattutto della sua narrativa realistica, che è stata pubblicata tutta postuma.
A partire dalla sua morte, Dick ha influito profondamente non solo sulla fantascienza, ma sulla narrativa nordamericana in generale; giunse alla fama al di fuori della fantascienza solo dopo che i diversi adattamenti cinematografici delle sue opere lo fecero conoscere a un pubblico più vasto (particolarmente importante per questo aspetto fu il film Blade Runner di Ridley Scott). I suoi lavori sono ora tra i più popolari della fantascienza e della letteratura postmoderna in generale, e si può affermare che da morto Dick ha ottenuto sia la fama che il rispetto da parte dei critici - ciò che in vita aveva a un tempo desiderato e temuto.
Scartando la visione ottimistica e semplicistica della fantascienza dell'età dell'oro, Dick esplorò consistentemente i temi della natura della realtà e dell'umanità nei suoi romanzi popolati di persone comuni, piuttosto che da elite galattiche. Dedicò grande attenzione all'impatto dei media sulla società e la politica.
S'interrogò su questioni importanti della storia e della cultura degli Stati Uniti.
Fu parte integrante dell'ondata postmodernista, assieme ad altri autori di fantascienza e non. Anticipando il genere cyberpunk, Dick esplorò l'anomia della California settentrionale in molti suoi lavori. Il suo acclamato romanzo La svastica sul sole, vincitore del Premio Hugo, è un lavoro pionieristico che unisce i generi dell'ucronia e della fantascienza. Ha scritto anche moltissimi racconti brevi e molti suoi racconti furono pubblicati in riviste pulp.
Le sue opere sono caratterizzate da un senso della realtà costantemente eroso, con protagonisti che spesso scoprono che i loro cari (o anche loro stessi) sono segretamente robot, alieni, esseri soprannaturali, sottoposti a lavaggio del cervello, spie, morti o una combinazione di queste possibilità.
Le opere realistiche di Dick, dapprima ignorate o incomprese dai fan della fantascienza, sono comunque degne della massima attenzione, e alcune di loro, come L'uomo dai denti tutti uguali, In questo piccolo mondo e l'ultimo, La trasmigrazione di Timothy Archer, tengono testa ai suoi migliori romanzi fantascientifici. Dick contribuisce alla costruzione dell'immagine letteraria della California a pari dignità con i suoi predecessori John Steinbeck e Raymond Chandler, e spianando la strada alla produzione di Jonathan Lethem e di altri autori avantpop, come Steve Erikson.
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