2008 Addictions-Magenes Editoriale
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Nel cinema, le scene subacquee sono di grande effetto, per quell'aura di mistero che ancora circonda la profondità e le sue creature. Oggi gli strumenti dei professionisti sonotelecamere miniaturizzate, e riprendere sott'acqua è davvero facile. Ma settant'anni fa era un'impresa. Ci provò, e ci riuscì, nel 1946,don Francesco Alliata, principe di Villafranca: primo al mondo a lavorare sul fondo del mare con una professionalissima Arriflex 35mm. Questa è la sua storia. Che si sofferma sul ruolo di pioniere del cinema subacqueo di Francesco Alliata, ma narra anche una straordinaria vicenda umana, culturale, imprenditoriale: quella dei "ragazzi della Panaria" che furono premiati a Cannes nel 1947 per i loro documentari subacquei; produssero "Sesto continente", il film di culto di Folco Quilici; scritturarono un mito quale Anna Magnani e la schierarono in prima linea nella "guerra dei vulcani" contro Ingrid Bergman e Roberto Rossellini; portarono sul set, per il film "La carrozza d'oro" di Jean Renoir, un autentico cocchio. È la storia, insomma, di un grande protagonista della cinematografia mondiale.Renzo Avanzo, infatti, trovò il coraggio di proporre al celebre cugino un soggetto che teneva nel cassetto ormai da tempo, “Storia dell’isola”. Come sappiamo, tale soggetto diventò, in seguito, l’ossatura della sceneggiatura del film “Vulcano“, film coprodotto dalla “Panaria Film” e diretto da William Dieterle, mentre il progetto di fare un lungometraggio insieme con Rossellini naufragò tristemente.
Ma la storia del film “Vulcano” è legata a filo doppio con quella di “Stromboli - Terra di Dio“, tanto che i due titoli vennero accorpati dalla critica cinematografica e la vicenda della loro realizzazione venne presentata dalla stampa dell’epoca come “la guerra dei vulcani”.Nonostante l’attività produttiva della “Panaria” continuasse ancora per circa un decennio, dopo l’esperienza di “Vulcano” i destini del gruppo non si scontrarono più con le Isole Eolie
Francesco Alliata spese tempo e denaro per produrre dei progetti costosi e spesso non redditizi ( tra i film da lui prodotti ricordiamo solo ” La Carrozza d’Oro“, di Jean Renoir, nel 1952 e “Sesto Continente” di Folco Quilici, nel 1954), così decise di abbandonare il mondo del cinema per curare gli affari di famiglia e ristabilirsi quindi definitivamente in Sicilia, dove ancora oggi vive.
L’Autore
Gaetano Cafiero (1937) finora ha pubblicato una dozzina di libri, tutti ispirati al mare, al suoinflusso sulle civiltà, alle attività umane che vi si svolgono, sopra e sotto la superficie, alle donne e agli uomini che agli oceani hanno dedicato la vita. Giornalista, è stato inviato speciale all'estero per quotidiani e periodici a diffusione nazionale e ha sempre collaborato con le principali riviste di subacquea e di nautica, anche americane, inglesi, francesi. Nel 1982 la Rassegna Internazionale delle Attività Subacquee di Ustica gli ha conferito il Premio Tridente d'oro per l'impegno profuso nella divulgazione delle attività subacquee.È membro del Gruppo Ricerche Scientifiche e Tecniche Subacquee di Firenze.È socio della Historical Diving Society Italia ed è direttore responsabile del trimestrale "HDS Notizie". Ha firmato il commento di numerosi documentari realizzati per la televisione da Gianfranco Bernabei, Salvatore Braca, Pippo Cappellano, Paolo Notarbartolo di Sciara, Gigi Oliviero, e Folco Quilici, insieme al quale ha scritto più d'un libro.
Francesco Alliata Finita la Seconda guerra mondiale, in quella Sicilia in cui nacque il cinema italiano – la prima pellicola, nel 1914, fu Sperduti nel buio, regista Nino Martoglio, e la Sicania e l’Ercta Film avevano resistito fino all’avvento del sonoro – rifiorirono i progetti per una Holliwood europea grazie alla “sponsorizzazione” del Banco di Sicilia.Nacque così l’Organizzazione Filmistica Siciliana che, nel 1946, produsse Turi della tonnara.Le scene di maggior effetto del film furono girate con la sua 35 millimetri del giovane Francesco Alliata, che poi, dal 1979 divenuto decano e capostipite della famiglia, avrebbe potuto vantare ventisei titoli nobiliari tra cui quelli di principe di Villafranca e del Sacro Romano Impero.Alliata aveva maturato la sua esperienza di operatore al Cineguf di Napoli e poi, in guerra, come ufficiale addetto alle riprese.A questa esperienza univa uno spirito imprenditoriale che non lo ha mai abbandonato che lo portò a dar vita, con altri giovani artisti, a una casa di produzione, la Panaria film.Questa, dal 1946 al 1956, “inventò” la cinematografia subacquea e produsse – oltre al notissimo Sesto Continente diretto dal miglior allievo di Alliata, Folco Quilici – venticinque documentari e sette film a soggetto. Pellicole non certo di poco conto visto che si trattava de La carrozza d’oro, il primo technicolor europeo girato nel 1952 da Jean Renoir, e Vulcano, diretto tre anni prima da William Dieterle. Un film realizzato contemporaneamente a Stromboli, terra di Dio di Roberto Rossellini.“I tre fratelli Rossellini”, ricorda Alliata, “erano cugini di Renzo Avanzo, socio della Panaria con me, Pietro Moncada e Quintino diNapoli. Ed erano rimasti entusiasti dei nostri documentari. Al punto che Renzo Rossellini compose per noi alcune musiche e Marcella alcuni testi. Roberto giunse addirittura a progettare con noi un film a soggetto, da girare a Vulcano.
Era affascinato da quelle atmosfere. Poi però non solo ci piantò in asso ma, anzi, realizzò il film Stromboli, terra di Dio in aperta competizione con noi, che avevamo affidato la regia al tedesco-americano William Dieterle e la parte della protagonista ad Anna Magnani”.Era il 1949 e un recente libro, La guerra dei vulcani, di Alberto Anile e Maria Gabriella Giannice, ricorda quella terribile battaglia sentimentale e artistica combattuta tra Anna Magnani, protagonista del film della Panaria ed ex di Rossellini, e Ingrid Bergman, interprete di Stromboli e nuova fiamma del regista italiano. Tutti i giornali parlarono della vicenda.
Approfondimenti:
Nello Correale ha addirittura realizzato un documentario, “I ragazzi della Panaria”, Istituto Luce e NC produzione nel 2004L’’ ottantenne Francesco Alliata, principe di Villafranca e duca di Salaparuta, ultimo rimasto dei ragazzi della Panaria film, cerca di ricostruire con le foto, i documenti e i film del suo archivio, quell’avventurosa stagione di 50 anni fa. Nel 1952 IL GIOVANISSIMO FOLCO QUILICI partecipò a una importante spedizione italiana che, per la prima volta, condusse un'esplorazione subacqua in un mare tropicale, il Mar Rosso dal Nord al Sud, sino alle isole DAHLAK.Così nacque Sesto Continente, il libro e il lungometraggio che resero celebre l'autore.
Il libro che viene oggi riproposto è l'emozionante racconto delle avventure vissute dagli uomini e dalle donne - scienziati, sportivi, giornalisti e documentaristi - a bordo della motonave "Formica" lungo i reef d'Egitto, Sudan e Eritrea, dalle isole deserte dei Brother e di Zabargadh, alle "acque scure" della baia di Gubbet Mus Nefit, alla giungla di corallo di Shawdan, in un mare "inimmaginabile e favoloso"
LA GUERRA DEI VULCANI.
Storia di cinema e d'amore
Alberto Anile - M. Gabriella Giannice
2000 pp. 316
ill. b/n
€ 17,56
ISBN 978-88-8012-146-4
A cinquant’anni dagli avvenimenti, La guerra dei vulcani rievoca il più grande scandalo cinematografico-sentimentale di tutti i tempi, consumato tra Hollywood, la Roma vitale del dopoguerra e la natura mitica e primitiva delle Eolie.
I protagonisti che riempirono i rotocalchi del mondo furono Roberto Rossellini, Ingrid Bergman e Anna Magnani. Roberto e Anna, la coppia del neorealismo, venne travolta dall’arrivo della Bergman, la più amata diva d’America: per averla con sé Rossellini la chiamò a interpretare Stromboli togliendo il ruolo alla Magnani. Ma Anna non si arrese, e decise di realizzare comunque il film pensato per lei: lo chiamò Vulcano e si installò alle Eolie con il regista William Dieterle, il principe Francesco Alliata e gli altri giovani aristocratici della Panaria Film che per primi avevano avuto l’idea di una storia a Stromboli. Le due troupe si sfidarono lavorando simultaneamente a pochi chilometri di distanza nell’aspro arcipelago tirrenico, combattendo contro il caldo, le esalazioni vulcaniche, i loro privati rancori, i dubbi e rimorsi. La ricostruzione di quest’avventura, come afferma Adriano Aprà nella premessa al volume, «dice molto su ciò che era l’Italia e su ciò che erano gli Stati Uniti sia nel cinema che nel costume: nei pregiudizi verso un’arte e una morale fuori dalle regole e nella “mediterranea” capacità di invenzione creativa e di anticonformismo». Per vincere la «guerra dei vulcani», infatti, i protagonisti non si rifiutarono nulla: tradimenti, plagi, boicottaggi, ardite riprese sottomarine, mentre la grancassa mediatica si giocava con spregiudicatezza i retroscena di una relazione ormai dissolta e di un nuovo inammissibile amore. Di tutto ciò furono testimoni altri grandi personaggi di un periodo d’oro che il cinema mondiale non sarebbe più riuscito a rivivere: Cocteau, Fellini, Welles, Hitchcock, De Sica, Alida Valli, Howard Hughes, Greta Garbo, Totò...
Per chi volesse approfondire la Fotografia e la cinematografia subacquea:
STORIA DELLA FOTOGRAFIA E CINEMATOGRAFIA SUBACQUEA ITALIANA
Editore: La Mandragora
Pubblicazione: 2009
Pagine: 430 ISBN: 9788875861544
Autore: Alberto Romeo
Questo volume tratta degli avvenimenti più importanti dagli inizi fino agli anni ’80, raggruppati anno per anno, con un corredo iconografico di oltre 250 rare immagini d’epoca.
Ogni decennio aperto con un commento generale e viene chiuso con una monografia sull’avvenimento ritenuto più importante.
La parte più difficile del lavoro è stata ricostruire la storia foto-cinesub italiana che dai nostri primordi va fino agli anni ’60,il resto l’autore l’ha vissuto in prima persona."Storia della fotografia e cinematografia subacquea italiana " ha il logo dell' HDSI in copertina, Historical Diving Society Italia,
Approfondimenti multimediali
YouTube - dal film "Vul#104D8DE
http://www.youtube.com/watch?v=ljcSq93tbsg
La Storia siamo noi ha parlato della Panaria film con un interessantissimo documentario che si può vedere all’indirizzo
http://www.lastoriasiamonoi.rai.it/pop/schedaVideo640480.aspx?id=240
Su Folco Quilici, l’Istituto Luce ha dedicato una sezione all’indirizzo
http://quilici.archivioluce.com/archivioluce/folcoquilici/
Questa non è pubblicità commerciale, ma una segnalazione ai nostri lettori nel rispetto del progetto editoriale Timeoutintensiva.it (N° 9 Aprile 2009).
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