Una rassegna shock sul corpo umano arriva per la prima volta in Italia. Dopo aver entusiasmato e incuriosito 33 milioni di visitatori in sessanta città nel mondo, dall’Europa agli Stati Uniti fino all’Estremo Oriente, la mostra Body Worlds – Il vero mondo del corpo umano di Gunther Von Hagens approda a Roma, presso le Officine Farneto. Da metà settembre infatti lo spazio espositivo romano, recuperato da un edificio di archeologia industriale, ospita i cadaveri squartati, plastificati e immortalati in pose quotidiane dal Dottor Morte, l’affermato anatomopatologo tedesco, nonché artista autoproclamato.
E così, l’istrionico medico interessato anche al mondo dell’arte presenta, per la prima volta nel Belpaese, ben 200 autentici campioni di corpo umano trattati con la sua celebre tecnica, brevettata nel 1978: la plastinazione, un procedimento che consente la conservazione delle spoglie umane tramite la sostituzione dei liquidi con dei polimeri di silicone, mantenendo così i reperti organici rigidi, inodori e inalterati nei colori. In pratica, il lavoro di Von Hagens consiste nel preparare i cadaveri – come se dovesse imbalsamarli – per procedere poi con il suo metodo, plastificando ogni cellula. Successivamente posiziona i corpi nella postura che la sua mente ha immaginato, fino a che il composto si solidifica, eternando in questo modo la posa delle “carcasse umane”. I vari tessuti corporei quindi rimangono solidi e definiti, concedendo al pubblico l’opportunità di osservare dei cadaveri senza disgusto e repulsione, ma come se si trovasse davanti a delle semplici e innocue sculture.
Body Worlds inoltre è una mostra atipica non solo per i soggetti esposti, ma anche per i suoi intenti didattico-pedagogici, riferibili all’anatomia umana, e per la capacità di sollevare riflessioni importanti che spingono il visitatore fino al campo della bioetica, dell’eutanasia, del rapporto tra corpo e anima. Non solo, in una rassegna di Von Hagens, il tema della morte pungola costantemente il pubblico. Il medico-creativo, infatti, si discosta da quelle visioni artistico-letterarie incentrate, ad esempio, sulle danze macabre del Medioevo, sul memento mori o sulla vanitas pittorica tanto in voga nel Seicento, ma preferisce “banalizzare” la morte, tramutando il cadavere in una sorta di oggetto “riciclato” da esposizione, spogliandolo di tutta la sua memoria, senza pelle e rendendolo eterno grazie alla mummificazione moderna.
Guardando i lavori di Von Hagens, oltre ad un certo disagio di fronte alle “ex-salme” tramutate in opere d’arte, sorge spontaneamente una domanda: dove e come l’artista recupera i corpi?
I cadaveri in mostra sono frutto di donazioni, perché – come spiega anatomopatologo tedesco – “per molti la plastinazione è il modo per secolarizzare la propria sepoltura e attenuare l’angoscia di perdere la vita, attraverso la possibilità di estendere la propria esistenza fisica dopo la morte”.
Alla fine dell’esposizione romana, infatti, ogni visitatore sarà invitato a firmare un foglio grazie al quale, alla sua morte, potrà donare il proprio corpo perché entri nella galleria dei plastinati.
Se invece qualche spettatore vuole prendersi del tempo, riflettendo sulla possibilità di rendere il proprio corpo “immortale”, in futuro potrà comunque rivolgersi alla Von Hagens Plastination Ltd a Dalian, nella Repubblica Popolare Cinese, azienda del medico che conta 170 dipendenti con il compito di scuoiare e sezionare i cadaveri in stile catena di montaggio. Ma proprio la scelta dello scienziato tedesco di operare in Cina ha alzato, qualche anno fa, molte calunnie sul suo conto:i detrattori infatti lanciarono il sospetto di un possibile approvvigionamento di corpi tramite le vittime delle esecuzioni capitali. Von Hagens non negò mai del tutto queste insinuazioni, affermando che stava operando in conformità con le leggi del Paese in cui lavorava, ma quantomeno cominciò a distribuire i dati sulle continue donazioni volontarie che riceve ogni anno. Persone che firmano un contratto gratuito affinché, a morte avvenuta, il proprio corpo possa continuare ad esistere. I motivi? La pubblica utilità (per il 22% dei donatori), il fascino per la plastificazione (19%), il desiderio di non essere né cremati né interrati (13%) passando poi per la preoccupazione di non far pesare ai propri familiari le spese di un’eventuale sepoltura e, infine, per il bizzarro desiderio di essere protagonisti di una mostra pubblica e soddisfare così il proprio lato narcisistico post-mortem.
Rivolgersi a “Dr. Death” e desiderare, dopo la morte, un corpo plastificato sembra un’impresa piuttosto facile. Molti fans del medico, in seguito ad una sua mostra, sono accorsi a firmare la liberatoria per la donazione del proprio corpo, una volta passati a miglior vita (13 mila donazioni registrate e 3.600 in lista d’attesa, cifra che in certi periodi è cresciuta in media di 5 al giorno). In questo elenco di nomi sembrerebbe che ci fosse pure quello di Michael Jackson che prima del suo decesso, verificatosi nel 2009, desiderava essere plastinato da Von Hagens.
Fortunatamente altri hanno preferito servirsi della creatività del macabro scienziato in circostanze ante-mortem: Lady Gaga reclama i cadaveri polimerizzati per le sue mirabolanti esibizioni; i produttori di 007 Casinò Royale hanno utilizzato una di queste rassegne come set cinematografico, mentre molte università, per scopi didattici, acquistano i corpi di Gunther Von Hagens a prezzi alquanto esagerati (una salma firmata Von Hagens arriva a costare fino a 75 mila euro).
Dal 14 settembre 2011 al 12 febbraio 2012
Body Worlds – Il vero mondo del corpo umano
Officine Farneto
- Via dei Monti della Farnesina 77 –
00194 Roma
Web: www.bodyworlds.com
Fonte articolo: arcadja.com
Aggiornato al :12 Dicembre 2011
D.M. Palma*, A.N. Cracchiolo*
Anestesia e Rianimazione Polivalente II Azienda Ospedaliera Nazionale di Rilievo ad Alta Specializzazione AORNAS Ospedale Civico Di Cristina Benfratelli Palermo
*Timeoutintensiva OpeNetwork
Fabrizio Pulvirenti, Paolo Pasqua, Elio Falzone, Federico Maffeo, Carmelo Gugliara, Luigi Guarneri
U.O. di Malattie Infettive, Azienda Ospedaliera Umberto I, Enna, Italy
Case reports - Le Infezioni in Medicina, n. 2, 124-126, 2010
De Fina L., Tanasi P., Brauzzi M.
Centro Medicina Subacquea ed Iperbarica
Ospedale Misericordia, ASL 9 Grosseto
Medicina Subacquea e Iperbarica
N. 1 - Marzo 2010 - 20
“Un Buon Natale ed un
Felice 2012 di pace a
Tutti I Nostri Lettori
dal Comitato Editoriale
di Timeoutintensiva.it e
dagli Organi Direttivi della
Associazione i.Change Onlus”
Un Nostro Grazie a:
In Focus:
Alain Goussot per L’articolo su
Franco Basaglia
In Racconti a Margine:
Pentothal per il racconto
“La Luce delle Stelle”
In Out of Border:
Emilia Maggiordomo e
Laura Costa per la Sezione Dedicata
alla Poesia di cui sono le Curatrici
Psycoapolide per la Bella
Recensione sul Film
“L'uomo con la macchina da presa”
di Dziga Vertov
In Graffiti:
Nuccia Cammara che ci ha
permesso di visitare la grande
mostra fotografica
“Paris Photo”
In Spotlight:
Fondazione Giancarlo
Quarta (www.ucare.it)
per il video “Il Senso della Malattia”
Ai nostri infaticabili: Ugo Sottile
per la Musica, Andrea Cracchiolo
e Daniela Palma per Student Corner
ed a tutti i Nurse Educator
dell’ Ismett di Palermo per la rubrica
Nurse Science, che curano
Infine grazie, ancora una volta,
a tutto il corpo
Redazionale della Rivista
Timeoutintensiva i.Change
Openproject
Fonti Numero 19, Dicembre 2011:
Si ringraziano altresì:
Il Ministero della Salute
e
L’ISS
La SINPE ed Il Suo Presidente
La SIAARTI
http://www.siaarti.it/
IL Giornale Italiano di Medicina
del Lavoro ed Ergonomia
PI-ME, Pavia ISSN 1592-7830
http://gimle.fsm.it
Le Infezioni in Medicina
http://www.infezmed.it/
MenuIniziale.aspx
La Rivista Scenario
della Aniarti
il Sito nottidiguardia.it
la Rivista
Educazione Democratica
Intensive care
Edizione Italiana
La Fondazione
Giancarlo Quarta (www.ucare.it)
Biomed Central Open Acces
http://www.biomedcentral.com/
Aggiornato al: 12 Dicembre 2011