Quante volte avete provato ad incanulare una vena periferica con scarso risultato?
Quante volte il vostro paziente si è innervosito perchè è stato “bucato” ripetutamente e non vuole più accettare un altro tentativo di reperire un accesso venoso da parte vostra?
Questa procedura di routine alla base dell’assistenza infermieristica a volte fallisce!
Purtroppo, reperire accessi venosi in alcuni pazienti diventa a volte difficoltoso, ne sono un esempio i pazienti obesi, oncologici, tossicodipendenti, pazienti edematosi, bambini ecc.
Oggi il professionista sanitario infermiere opera in ambiti clinico-assistenziali di particolari complessità, utilizzando strumenti che gli consentono di fornire un’assistenza sicura, competente, responsabile, di migliore qualità, e opera per di più con pazienti sempre più consapevoli dei loro diritti e partecipi sempre più attivamente al processo di cura e di assistenza che li riguarda.
Sono stati proprio i pazienti a farci percepire il bisogno di avere un gruppo d’infermieri specializzato nel reperimento degli accessi venosi difficili; sono stati loro a suggerirci l’idea di un IV team, anche se indirettamente.
Cosa abbiamo fatto?
Per prima cosa ci siamo posti una domanda: cosa oggi ci potrebbe aiutare a reperire un accesso venoso rispetto alle tecniche tradizionali?
Dopo una ricerca sul web ci siamo imbattuti nell’organizzazione dei “cugini inglesi ”, i quali già da qualche tempo si servono dell’ausilio di uno degli strumenti piu’ diffusi in medicina: l’ecografo.
Questo strumento che fino a ieri sembrava di uso esclusivo dei medici, potrebbe risultare oggi un valido compagno di lavoro per l’infermiere. Niente a che vedere con le diagnosi, ma sicuramente un grosso aiuto nella pratica assistenziale di un professione sempre piu’ competente e specialistica.
Il percorso formativo
L’accesso vascolare periferico ecoguidato
Sulla scia dell’entusiasmo abbiamo fatto un appello agli infemieri dei vari reparti chiedendo quanti di loro avrebbero voluto imparare ad utilizzare l’ecografo al fine di reperire accessi vascolari periferici. La risposta è stata una valanga di adesioni, che ci ha sicuramente fatto riflettere sulla voglia degli infermieri di oggi di sapere e di diventare sempre piu’ professionisti.
Dopo aver scelto un gruppo di quattro infermieri operanti in area critica, ci siamo messi in contatto con l’ospedale Maggiore di Bologna, dove abbiamo seguito un corso teorico pratico di ecografia infermieristica.
Tornati da Bologna, ci siamo messi subito all’opera costruendo un simulatore artigianale di accessi venosi, seguendo un articolo scientifico pubblicato su “sciencedirect.com”.
Abbiamo miscelato acqua e agar in polvere in un recipiente di plastica. Dopo aver versato il composto in alcune bottiglie di vetro, lo abbiamo portato a 120 gradi per 2 ore. In seguito abbiamo riversato il composto nel recipiente di plastica, al cui interno avevamo preparato dei lacci emostatici pieni di acqua. I lacci emostatici avrebbero simulato proprio le vene e il composto addensato i tessuti attorno ad esse.
A questo punto ci siamo allenati alla visualizzazione delle vene e alla venipuntura fino a quando non ci siamo sentiti pronti ad inserire il primo cateterino venoso, 18 gauge, ecoguidato con il consenso del paziente. Contenti come dei bambini che ricevono un regalo a Natale abbiamo proseguito con questa nuova tecnica con altri pazienti, soprattutto i pazienti cronici che hanno subito accolto favorevolmente l’iniziativa.
Oggi la nostra esperienza è del tutto embrionale, ma speriamo fortemente di crescere confrontandoci soprattutto con chi già utilizza da tempo questo strumento. Entro poco tempo contiamo di formare una decina d’infermieri ma l’obiettivo finale è quello di avere un infermiere per turno che sappia utilizzare questo strumento.
Obiettivi dell’IV team
Gli obiettivi del team sono :
-riduzione delle infezioni accesso venoso correlato, cambiando ogni 96 ore il sito di inserzione
-diminuizione del dolore dovuto all’inserimento/fallimento del catetere venoso grazie all’utilizzo di lidocaina sottocute o crema.
-diminuizione del ritardo della terapia correlata all’assenza di un accesso venoso valido
-diminuizione dei tentativi di stabilire un accesso venoso periferico
-comfort del paziente posizionando accessi venosi comodi
-migliore gestione delle arterie radiali incanulate o da incanulare, evitando i numerosi tentativi che potrebbero danneggiare il vaso stesso
-diminuizione dei costi relativi allo spreco di materiale utilizzato e personale di anestesia utilizzato.
Conclusioni
Alla luce di questa nostra esperienza ci sentiamo di sottolineare ulteriormente l’importanza di avere degli stimoli durante la routine quotidiana che possano accrescere le nostre competenze e soprattutto la sicurezza ed il comfort assistenziale dei nostri pazienti.
La crescita professionale è il fondamento principale su cui bisogna sempre puntare affinchè la nostra professione possa, avvalendosi degli strumenti piu’ moderni, essere al servizio del principale protagonista dell’assistenza, il paziente.
Bibliografia
1) Di Domenico, Santori, Porcile, Li Causi, Centanaro, Valente. Inexpensive homemade models for ultrasound-guided vein cannulation training. J Clin Anesth 2007
2) Amy J. Markowitz, JD, Robert M. Wachter, MD, Kathryn M. McDonald, MM. Making health safer: a critical analysis of patient safetypractices. AHRQ Publication 01-E058 July 20, 2001 (Revised printing, indexed) 2001
3) Bernard RW, Stahl WM, Chase RM. Subclavian vein catheterizations: a prospective study. Ann Surg 1971
Sitografia
1) http://ilfiodor.xoom.it/rigas/ravpe/ravpe.html
2) http://corsi.unibo.it/Laurea/InfermieristicaRavenna/Documents/Laboratorio%202/SEMINARI/AA%202012%20-%202013/PICC%20E%20MIDLINE/POSIZIONAMENTO%20ECO%20GUIDATO%20DI%20PICC%20E%20MIDLINE%20PRIMA%20PARTE.pdf
SIAARTI – Dr. Maurizio Menarini – Prof. Flavia Petrini – D.ssa Elena Bigi – Dr. Paolo Donato – Dr. Alessandro di Filippo per il GdS Vie aeree difficili e per il GdS Emergenze
PAMIA – Dr. Giulio Giovanni Desiderio – CPSI Enrico Benedetto – Dr. Simone Baroncini
9 Ottobre 2010 Prot. n. 143 SIAARTI 2009/2012
Caltabellotta A., Descovich C.
Evidence 2013; 5 (10): e1000063
Ringraziamenti
Sul Blog i Contenuti del Numero 27
Un Nostro Grazie a:
In Focus:
-Guido Bertolini
-Marco Geddes di Filicaia
In Racconti a Margine:
-Giramondo
In Out of Border:
-Emilia Maggiordomo
e Laura Costa
In Student Corner:
-Caltabellotta A.
-Descovich C.
In Techne’
G. Vetrano
G. Lazzaro
S. Matranga
In Graffiti:
-Rute batista
In Nurse Science:
Giancarlo Cappello, Sandy Giammona,
Rosario Lombardo, Filippo Marchese,
Egman Sabrina, Maria Ziino Colanino;
ISMETT Palermo Nurses Educator
E ancora...
Ai Nostri Infaticabili:
-Ugo Sottile per la Musica,
-Andrea Cracchiolo e
Daniela Palma
per Student Corner
-Emilia Maggiordomo
e Laura Costa
per la Sezione Dedicata
alla Poesia
di cui sono le Curatrici
-i Nurses Educator Ismett
di Palermo
per la rubrica
Nurse Science,
da loro curata.
-Ad Antonio Corrado
per la sua vignetta.
Fonti N.°26, DICEMBRE 2013
Si ringraziano altresì:
-Un Sentito Grazie
al Board della SIAARTI
-Ricerca & Pratica
-Il Pensiero Scientifico Editore
-IL Giornale Italiano di Medicina
del Lavoro Ergonomia PI-ME
Pavia
ISSN 1592-7830
http://gimle.fsm.it
-Intensive Care Med 2004
Ed. Italiana
-Biomed Central Open Acces
http://www.biomedcentral.com/
-Evidence
www.evidence.it
Nottidiguardia.it