“Nessuno può fare per i bambini
quel che fanno i nonni:
essi spargono polvere di stelle
sulla vita dei bambini”.
Alex Haley
Il racconto che segue è una storia vera, raccolta nel quartiere ZEN 2 di Palermo nel corso dell’assistenza ad un malato oncologico terminale: gli allegati che lo accompagnano sono stati pubblicati col permesso della famiglia.
Grazia Alia
Nino non aveva un lavoro fisso, faceva il muratore. Nel suo ambiente lo conoscevano bene ed il lavoro non gli mancava.
Faticava dal mattino fino al tramonto per mettere insieme il necessario, anzi l’indispensabile per la famiglia. O meglio, per le famiglie.
Le sue due figlie maggiori si erano sposate troppo giovani ed erano assoggettate a mariti che si comportavano da veri padroni e che in più non portavano un soldo a casa o ne portavano talmente pochi che non bastavano neppure a soddisfare le esigenze minime, considerato anche che ognuna aveva tre figli!
E lui, ogni sera, dopo il lavoro, prima di tornare a casa, andava a trovare le figlie ed i nipotini e portava ad ognuna un sacchetto con la spesa.
Anche Nino si era sposato giovanissimo e sua moglie, Lucia, era addirittura minorenne. Vivevano in una piccola stanza nella casa paterna ma lavoro non ce n’era e soldi neppure.
Allora il viaggio al nord, il lavoro in fabbrica e la prima gravidanza di Lucia fra le lacrime, il freddo e la nostalgia per la sua terra.
Per amore suo e della bambina Nino abbandonò il lavoro in fabbrica e tornarono al sud. Incominciò ad arrangiarsi a fare il muratore; poi finalmente gli assegnarono una casa nel quartiere ZEN 2. Nacquero gli altri figli e lui era felice; era felice e lavorava sodo per dare a Lucia ed ai bambini tutto ciò che poteva.
E quando Lucia cominciò ad avere disturbi alla colonna vertebrale lui la sera, dopo il lavoro, la aiutava nelle faccenda domestiche: “…non mi permetteva neppure di chinarmi per raccogliere qualcosa da terra…era un angelo…è stato tutta la mia vita…è la mia vita…”
E ben presto Nino divenne anche un nonno angelo, amato profondamente dai nipotini che lo attendevano sempre trepidanti e che col passare del tempo ben compresero che Nino era per loro anche padre; era colui che parlava con loro, che li consolava e li faceva divertire, li amava e forniva loro il sostentamento.
Poi, d’improvviso, la malattia: impietosa, devastante, a soli 54 anni.
L’angoscia di Lucia che non poteva e non voleva credere, lo smarrimento dei nipotini che si aggrappavano a qualsiasi cosa potesse dar loro una speranza di guarigione.
Sei mesi dai primi sintomi alla fine.
Nino magrissimo, quasi immobile nel letto, assente, col cervello invaso dalle metastasi. Lucia che si sentiva impotente e sconfitta, e io non avevo argomenti per lenire quel dolore infinito: la perdita dell’uomo che aveva amato fin da ragazzina e con cui aveva diviso tutto, la perdita del sostentamento per lei, le figlie, i nipotini, il mondo che le crollava addosso in un istante, la solitudine assoluta.
Un giorno, fra le lacrime, Lucia aprì un cassetto e mi mostrò alcuni fogli.
Li lessi e non riuscii a trattenere una commozione profonda: erano letterine dei nipotini e per loro preciso desiderio avrebbero dovuto essere sepolte insieme al nonno, sotto la giacca del vestito buono, sul cuore.
Guardai Lucia negli occhi e con molta umiltà le chiesi il permesso di poterle avere e pubblicare prima che seguissero Nino nella tomba; e le dissi anche che avevo individuato una ragione più che valida perché lei si scuotesse dal suo infinito dolore e continuasse a vivere.
Tornai a casa con quel “tesoro” e lo passai allo scanner. Gliele avrei riportate il giorno successivo .
Quando arrivai, la mattina dopo, la porta di casa era aperta, gente saliva le scale…capii…!
Lucia mi venne incontro e mi abbracciò forte.
Le porsi le letterine, e lei le mise sotto la giacca del vestito buono, sul cuore di Nino.
P.S. La frase di Alex Haley, riportata all’inizio, compare in un bigliettino di auguri che per la festa dei nonni i nipotini avevano scelto per Nino e Lucia.
Riporto il testo della poesia scritta da uno di loro in quell’occasione poiché è poco chiara data la grafia minuta:
Ai miei nonni
Vorrei dire a tutti voi che i miei nonni son due eroi
Instancabili e perfetti, mi riempiono di affetti.
Sono unici e speciali, san curare tutti i mali,
non usan medicine, solo baci e carezzine
e curano il mio cuore con il loro grande amore.
Nel .pdf scaricabile troverete oltra al racconto anche alcune delle letterine dei nipoti richiamate dal racconto
Aggiornato al: 11 Aprile 2011
A.N. Cracchiolo*, D.M. Palma*
Anestesia e Rianimazione Polivalente II
AORNAS Civico Di Cristina Benfratelli
Palermo
Marzo 2011
*Open Project Timeoutintensiva.it
Aggiornato al: 11 Aprile 2011
Oxygen Saturation Monitoring
L. Iacobelli, A. Lucchini, E. Asnaghi, M. Nesci
Servizio di Anestesia e Rianimazione
Azienda Ospedaliera San Gerardo, Monza
Minerva Anestesiol 2002;68:488-91
Aggiornato al: 11 Aprile 2011
Un Nostro Grazie a Lucia Fontanella
per lo splendido libro che ha scritto
"La Comunicazione Diseguale"
SST
Servizio Sanitario della Toscana
www.snlg-iss.it
www.regione.toscana.it/sst
Giornale Italiano di Medicina
del Lavoro ed Ergonomia
PI-ME, Pavia ISSN 1592-7830
http://gimle.fsm.it
Le Infezioni in Medicina
http://www.infezmed.it/
MenuIniziale.aspx
Ministero della Salute
http://www.salute.gov.it/
Assessorato Salute Sicilia
http://www.regione.sicilia.it/
sanita/
SIAARTI
Commissione Bioetica
Coordinatore Dr. G.R. Gristina
http://www.siaarti.it/
Minerva Anestesiologica
Siared
http://www.siared.it/
Intensive care
Edizione Italiana
Redazione Zadig, Milano
http://www.zadig.it/
Simpe
http://www.sinpe.it/
Age.na.s
http://www.agenas.it/
Janus
http://www.istitutogiano.it/
Biomed Central Open Acces
http://www.biomedcentral.com/
MEDICC Review Open Access
http://www.medicc.org/
mediccreview/
Aggiornato al: 11 Aprile 2011