Storie Incredibili Dei Bambini Invincibili Di Oncologia Pediatrica

Dalla Introduzione al libro di Concita De Gregorio:

"C'è una minoranza di persone, al mondo, che nomina le cose, sa farlo, e lo fa anche per gli altri.
Le descrive, semplicemente. Acqua, e si sa che è acqua. Fede, pazienza, dolore, disperazione, guanto di plastica, neve. C'è una minoranza che guarda negli occhi la paura e dà al resto del mondo la misura del coraggio. Che entra nel buio e torna dicendo: questa dove si sta di solito è la luce. Allora gli altri dicono: certo, lo sappiamo. È vero, tutti lo sappiamo. Ma trovare le parole per dirlo fa la differenza, rende consapevoli. Sapere di sapere è diverso. Ci sono certi esploratori che vanno, vedono, raccontano.
Si immergono e riemergono. Non che siano un drappello di eroi, né che abbiano speciale merito rispetto a chi sta di lato e aspetta. C’è nobiltà anche nell’attesa e persino nell’inerzia, le più sofisticate tra le abilità dell’equilibrio. Semplicemente quelli che vanno non possono far altro che così. Si sporcano moltissimo di più, si rompono, si consumano, invecchiano prima, a volte muoiono. Però servono sono utilissimi. Definiscono i confini dello stare al mondo, per esempio, e lo fanno per tutti.
Anche se non lo sanno, ché magari stanno lavorando su di se. Qualche volta lo sanno.
Chi è rimasto a guardare lo spettacolo del numero di immersione in apnea, ascesa in vetta senza ossigeno, triplo salto mortale senza rete, passeggiata a piedi nudi sulla lava, ecco, il pubblico non pagante prima di andare dovrebbe riuscire a dire grazie per lo meno. Non mettersi a discutere dell’opportunità di calzare scarpe ignifughe, ma osservare che camminare sul fuoco si potrebbe, volendolo fare: accidenti, guarda, si può. Certo ci vuole una buona ragione per farlo. Angelo lo spiega così: deve essere una questione di vita o di morte. Ma Angelo ha un anno appena, e non tocca a lui elencare di quali e quante possibilità di vita, di quante qualità di morte possa essere lastricato in una sola esistenza il cammino quotidiano degli uomini" 

L’Autrice

Paola Natalicchio (1978), è nata davanti il mare di Puglia, nella Molfetta di Gaetano Salvemini, don Tonino Bello e Caparezza. Dal ’97 vive a Roma. Giornalista, è stata redattrice dell’Unità, testata di cui attualmente è collaboratrice, e ha lavorato per vari programmi Rai. Fa parte del Coordinamento di giornalisti precari “Errori di stampa”. Dal 23 Marzo del 2011, è mamma a tempo pieno di un bambino speciale, intrappolato in un reparto di Oncologia Pediatrica: il regno di OP appunto. Un mondo parallelo e incredibile che ha cambiato per sempre il suo sguardo sul mondo.

E’ anche una blogger, ed i suoi scritti potete visitarli sul suo blog: http://ilregnodiop.blogspot.it/

Un Libro bellissimo, non un resoconto strappalacrime, ma un libro pieno di vita, di storie di vita, di bambini affetti da malattie oncologiche, narrato da una scrittrice che ha la capacità di raccontare gli stati d’animo anche più difficili propri ed altrui, messi di fronte alla possibilità di vita o morte dei propri affetti più cari, lottando e vivendo per essi. Un libro imperdibile, che ognuno di noi dovrebbe leggere per comprendere quanto sia densa e “altra” un’esperienza, la malattia oncologica del proprio figlio, che si vorrebbe tenere sempre lontana considerando impensabile che accada proprio a noi, ma con cui, o meglio, contro cui, improvvisamente, ci si trova a combattere faccia a faccia come è avvenuto all’autrice ed al suo Angelo.
S. Vasta

Chi fosse interessato ad organizzare presentazioni del libro e/o incontrare l'autrice, può contattare la Sig. Alessandra Notarbartolo inviando una mail a:  alenota61@tiscali.it

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