Recensione a cura di Ugo Sottile
A cinque anni di distanza dall’ambizioso doppio “Aerial”, dopo “Director’s Cut”, dove rivisitava una serie di brani già editi, sempre nel 2011, abbandonate le spoglie di una pur sempre splendida interprete di sogni immersi in contesti pop, arriva improvviso “50 Words For Snow” quasi un concept album dove mistero favola e nevischio ti avvolgono come in un bozzolo e ti trasportano in un mondo fuori dal reale e rinasci come una crisalide per vivere forse un solo ed interminabile giorno; ma quello che senti non è certo il freddo dei paesaggi invernali evocati, migliaia di piccole luci fioche che fioccano insieme alla neve, illuminano e riscaldano la scena, amplificando quella sensazione di irreale che accompagna l’ascolto dell’album; non più frenetiche ed incalzanti songs dove, grazie alla sua estensione vocale, giocava in modo quasi irriverente con le note, sette lunghi brani quasi tutti uniti da un singolo tema, un album intimista e meditativo dove non si ravvisa l’esiguo margine che può esserci fra sogno e realtà; la sua voce sempre più splendida che mai si muove fra rarefatte atmosfere minimali impreziosite da un uso di archi e sintetizzatori appena accennati in un contesto cantautorale ad impronta jazz ed inizia a raccontare di una nevicata nel brano “Snowflakes”, dove duetta con il figlio tredicenne accompagnandosi al piano, note lente e misurate con lievi interventi di elettronica ed archi; “Lake Tahoe” il secondo brano imponente, con ouverture colta grazie all’intervento di Michael Wood voce soprano, si espande nell’aria per oltre 11 minuti raccontando un frammento che sembra uscito da un romanzo vittoriano, “Misty” è il sogno erotico di una storia d’amore impossibile fra una donna ed un pupazzo di neve che dura soltanto sino a quando l’amante non si scioglierà al calore dei baci e delle carezze; “Wild Man” rappresenta il primo ed unico momento in cui indulge alla ricerca di un ritmo da pop song da classifica, con la voce di Fairweather-Low nel ritornello che spruzza un tocco d’Africa; “Snowed in at Wheeler Street” è la storia di un amore che si muove attraverso i secoli sino ai nostri giorni ricorda il tema di Orlando, cult movie di Sally Potter, con la magnetica Tilda Swinton che viaggiava nel tempo alla sofferta ricerca di una identità sino al cambiamento di sesso, ospita addirittura un irriconoscibile Elton John che per l’occasione sembra ricordarsi dei suoi splendidi esordi. In “50 Words For Snow” title track l’attore Stephen Fry recita con un ritmo incalzante in modo sequenziale una serie di cinquanta sinonimi della neve; chiude l’album “Among the Angels” una delicata metafora della fine della vita, ma forse è l’intero album ad essere una visione metaforica del tentativo di fuga da una vita dove non siamo più noi a vivere il tempo a nostra disposizione ma ne siamo diventati schiavi e Kronos divenuto il Dio assoluto scandisce in modo frenetico un ritmo al quale non riusciamo più a sottrarci.
Movie
God pours life into death and death into life without a drop being spilled.
This animation film is made by a dutch filmer: Michael Dudok de Wit and is called:Father and Daughter.
Kate Bush - Among Angels - Chronicles of the Snow Globe - Chapter Seven 50 Words For Snow
http://www.youtube.com/watch?v=7TNFysecmq0
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A.N. Cracchiolo*, D.M. Palma*
Anestesia e Rianimazione Polivalente II “G. Trombino”
Azienda Ospedaliera Nazionale di Rilievo ad Alta Specializzazione
AORNAS Ospedale Civico Di Cristina Benfratelli Palermo
* Timeoutintensiva Open Project
The ACCORD Study Group.
a cura di S.Vasta*
Anestesista-Rianimatore
*Responsabile Timeoutintensiva Open Project
Un Nostro Grazie a:
In Copertina:
Alla Prof.ssa Virginia Romano
ed all’Università “Kore” di Enna
Per l’Articolo “Etnografia in Emergenza: Pratiche di Traduzione di un Artefatto"
In Focus:
A Gabriella Cinà Per “Arteterapia
nell’Ambito dei Trapianti d’organo”
In Racconti a Margine:
A Pentothal per il racconto
“La Quarta Dimensione Esiste”
In Out of Border:
A Emilia Maggiordomo e Laura Costa
per la Sezione Dedicata alla Poesia di
cui sono le Curatrici
In Graffiti:
A Claudio Battista che ci ha permesso di allestire una mostra delle sue Fotografie
Ai nostri infaticabili:
Ugo Sottile per la Musica,
Andrea Cracchiolo e Daniela Palma
per Student Corner e ad i
Nurse Educator
dell’ Ismett di Palermo per la rubrica
Nurse Science,
da loro curata.
E Ad Antonio Corrado per la sua
vignetta.
Fonti Numero 20, Marzo 2012:
Si ringraziano altresì:
Il Ministero della Salute e
L’ISS
Il Centro Nazionale Trapianti
La SIAARTI
http://www.siaarti.it/
IL Giornale Italiano di Medicina
del Lavoro ed Ergonomia PI-ME,
Pavia ISSN 1592-7830
http://gimle.fsm.it
Le Infezioni in Medicina
www.infezmed.it/ MenuIniziale.aspx
Intensive Care Edizione Italiana
Biomed Central Open Acces
http://www.biomedcentral.com/
Aggiornato al: 28 Marzo 2012