Recensione a cura di Ugo Sottile*
*Timeoutintensiva i.Change Openproject
Attivi dagli inizi degli anni ‘90 I lupi norvegesi, nati come interpreti di un black metal nordico abbastanza canonico, sotto la guida di Kristoffer Rygg voce e sintetizzatori, hanno iniziato il loro viaggio di sperimentazione introducendo nel contesto metal innesti di neofolk e musica corale allontanandosi quindi pian piano dalla matrice stereotipata degli schemi iniziali come fra gli altri gli olandesi “The Gathering” e sono divenuti interpreti di una musica più colta ed elegante. Sempre alla ricerca di nuove sonorità, hanno esplorato l’ambient e l’elettronica e persino il trip hop, sembrando più che lupi l’incrocio fra un camaleonte ed un serpente perché oltre all’attitudine a cambiare colore sono anche in grado di cambiare la pelle.
“The shadow of the Sun” sembra l’album della maturazione, semplicemente unico, i lupi sono diventati saggi, non sembrano avere più voglia di aggredire alla gola le loro prede, come illuminati all’improvviso dalla luce sulla strada di Damasco, continuano ad aggirarsi nei boschi non più per sfamarsi ma alla ricerca dell’unica verità universale quasi mai raggiungibile, si ergono a dimensione umana acquisendo la stazione eretta ma, contrariamente all’uomo moderno, sempre nel pieno rispetto della sacralità dei luoghi che abitano, nella loro mente sembrano continuare ad affiorare sensazioni di vite vissute precedentemente piene di angosce e paure ancestrali, come fossero in continua reincarnazione, ed ognuna di esse ha arricchito di un misticismo pagano il loro spirito.
Gli Ulver, sacerdoti neofiti di una dottrina cosmogonica, dove le necessità di spirito e carne sono divenute un tutt’uno con le esigenze della terra che ci accoglie, sembrano dire, e non a torto, che la nostra vita e la nostra sopravvivenza è indissolubilmente legata a filo doppio al futuro della stessa terra che ci nutre ma parimenti necessita di essere alimentata in una simbiosi armonica .
In principio c’era la luce, questo sembra essere il biblico inizio con “Eos” l’alba, un lieve recitativo con un finale che ricorda la mistica preghiera di un “muezzin” in cima ad un minareto, “All the love” riesce ad incantarci con l’uso della tromba che gli conferisce un aria vagamente jazz, “Like music” risulta splendidamente glaciale, “Vigil” dall’inizio bisbigliato diventa una tenera ed oscura poesia e prelude all’eclissi solare di “Shadows of the Sun” che appunto dà il titolo all’album, dolcemente insinuante con delicati accordi di piano e nel contempo un sapore rock anni settanta che si respira anche nella successiva “Let the Children Go”, “Solitude” un omaggio ai Black Sabbath, procede lenta ed inarrestabile, con “Funebre” si precipita in un pozzo senza fondo dalle pareti umide e limacciose, “What Happened” è l’epilogo dell’album, una piccola sinfonia infonde una tranquillità alquanto dubbia perché piena di interrogativi. Per chi non ha paura del buio e preferisce in ogni caso la consapevolezza all’incoscienza del proprio status, per chi non è alla spasmodica ricerca di certezze quanto mai false.
Ugo Sottile
Tracklist
1. Eos
2. All The Love
3. Like Music
4. Vigil
5. Shadows Of The Sun
6. Let The Children Go
7. Solitude
8. Funebre
9. What Happened
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Aggiornato al 12 Ottobre 2011
TIMEOUTINTENSIVA.IT
IL MEGLIO DI TIMEOUTINTENSIVAA.N. Cracchiolo*, D.M. Palma*
Anestesia e Rianimazione Polivalente II “G. Trombino” Azienda Ospedaliera Nazionale di Rilievo ad Alta Specializzazione AORNAS Ospedale Civico Di Cristina Benfratelli Palermo
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30 Settembre 2011
a cura di S. Vasta*
Anestesista-Rianimatore
*Timeoutintensiva Openproject
“Il Meglio di Timeoutintensiva”
Troverete nelle sezione
Techne, i 10 file che nel 2010
hanno avuto Più Download
(ed il loro Numero)
Un Nostro Grazie a:
In Focus:
M. Vasta, Bioingegnere
per la sua collaborazione
all’ Articolo
La Medicina Basata sulle Prove
e la Medicina “Bugiarda”
in Focus
Filippo Baglini e Cinzia Cerbino,
giornalisti dell’ Italo Europeo
(www.italoeuropeo.com) per
l’intervista a Paolo Malacarne e
per il permesso di pubblicarla
In Racconti a Margine:
a Francesco Zuccaro per
averci segnalato il racconto
Oggi per Domani
di Folfox4, ed a quest’ultimo
per averlo scritto
In Out of Border:
A Emilia Maggiordomo e
Laura Costa per il bell’articolo
“La Poesia è un Clamore”
In Books:
Al dr. Corrente, Psicoanalista,
per le informazioni forniteci
sulla “Rete per L’identità”
che ci ha permesso di leggere e
pubblicizzare
“Il mio nome è Victoria”
In Graffiti:
A Rocco Sclafani che ci ha
permesso di pubblicare le
sue belle foto
sulla “Mattanza”
Ai nostri infaticabili: Ugo Sottile
per la Musica, Andrea Cracchiolo
e Daniela Palma per Student Corner
ed a tutti i Nurse Educator
dell’ Ismett di Palermo per la rubrica
Nurse Science, che curano
Infine un grazie a tutto il corpo
Redazionale della Rivista
Timeoutintensiva i.Change
Openproject
Fonti Numero 18, Ottobre 2011:
Si ringraziano altresì:
nottidiguardia.it
ospedaleaperto.com
SIAARTI
Commissione Bioetica
Coordinatore Dr. G.R. Gristina
http://www.siaarti.it/
Minerva Anestesiologica
Intensive care
Edizione Italiana
Rivista Italo Europeo
www.italoeuropeo.com
Biomed Central Open Acces
http://www.biomedcentral.com/
Neuroethics
http://www.springerlink.com/
PLoS Medicine
www.plosmedicine.org
Le Infezioni in Medicina
http://www.infezmed.it/
MenuIniziale.aspx
the Atlantic Magazine
http://www.theatlantic.com/
La Rivista “Internazionale” in .pdf
www.internazionale.it
Am. J. Respir. Crit. Care Med. 2011,
http://ajrccm.atsjournals.org/
Reuters Health Information
Aggiornato al: 12 Ottobre 2011