Giovane cantautrice poco più che trentenne, nata in Danimarca a nord di Copenaghen ma trapiantata a Berlino, impara a suonare il piano in tenera età grazie all’amore per la musica dei genitori.
Dopo qualche esperienza che la vedeva suonare il basso in una piccola band ed avere fatto parte di una rock band “Sohio”, si trasferisce a Berlino dove inizia a scrivere i suoi testi ed a suonare la sua musica accompagnandosi al piano, una nuova dimensione che le assicura una completa padronanza delle sue effettive capacità; così nasce “Philharmonics” album di esordio, quanto mai semplice ed intrigante, dove riversa tutti i suoi amori a cominciare dalla citazione di copertina dedicata a “Uccelli “ di Alfred Hitchcock, per continuare con l’aria che si respira quando viene attraversata dalle sue note, che elaborano una atmosfera leggermente gotica, ma mai tetra, che sembra affondare le radici nei racconti di Edgar Allan Poe, uno dei suoi miti .
La sua musica si spande e si espande melanconica, adattandosi a tutti gli spazi che gli lasci a disposizione, come un liquido dal gusto dolce amaro, ma sempre gradevole; sembra del tutto inutile citare riferimenti come Tori Amos , Joni Mitchell, che fra l’altro era una delle sue preferite, oppure Soap & Skin con la quale condivide non a caso l’etichetta e l’uso del piano, ma laddove questo viene utilizzato spesso in modo spasmodico e dilaniante; in Agnes il tocco si fa più lieve, i tasti sembrano quasi sfiorati, le soluzioni sono più leggiadre; sentimenti contrastati e ricordi affrancati dal triste rimpianto, si affacciano dalla sua finestra su un microcosmo surreale, dove l’orologio del tempo sembra scorrere lentamente amplificando le emozioni. La sua rivisitazione di brani come “Close Watch” di tale John Cale è del tutto sua, come d’altronde non toglie niente, nelle sua interpretazione live, a “Between The Bars” di Elliott Smith, brano purtroppo non presente in “Philharmonics”, album del quale c’è già una versione deluxe con cinque brani in più, ma in fondo con un solo inedito “Mirrors”.
Philharmonics si apre con il delicato arabesco minimale solo piano di “Catching and Falling”, splendido preludio alla struggente “Riverside” eletta canzone dell’anno, ”Brother Sparrow” è un piccolo cammeo perfettamente inciso, ”Just So” è bellissima, utilizzata anche in uno spot per la televisione tedesca, in “Beast” mostra le sue doti di suonatrice d’arpa, “Louretta” è il secondo strumentale dell’album dove un suono simile ad una vecchia pianola sembra accompagnare una ipotetica giostra di cavalli di cartapesta in un luna-park, ”Avenue“ dal tocco delicato, dove si apprezza la sua avversione per gli arrangiamenti orchestrali ridondanti. ”Philharmonics”, che dà il titolo all’album, procede maestosa, segue la cover di John Cale citata sopra, quindi “Wallflower” terzo strumentale dal sapore più greve, come un momento di riflessione che sembra evocare lo spirito di Eric Satie, ”Over the Hills” una delicatissima lovesong. ”On Powdered Ground” chiude in modo ideale questo primo capitolo di Agnes Obel, incantevole esordio che avrà sicuramente un seguito.
Ugo Sottile
Track List
Questa non è pubblicità commerciale, ma una segnalazione ai nostri
lettori nel rispetto del progetto editoriale Timeoutintensiva.it
email di contatto: segnalazioni@timeoutintensiva.it
Aggiornato al 12 Ottobre 2011
TIMEOUTINTENSIVA.IT
IL MEGLIO DI TIMEOUTINTENSIVAA.N. Cracchiolo*, D.M. Palma*
Anestesia e Rianimazione Polivalente II “G. Trombino” Azienda Ospedaliera Nazionale di Rilievo ad Alta Specializzazione AORNAS Ospedale Civico Di Cristina Benfratelli Palermo
*Timeoutintensiva Openproject
30 Settembre 2011
a cura di S. Vasta*
Anestesista-Rianimatore
*Timeoutintensiva Openproject
“Il Meglio di Timeoutintensiva”
Troverete nelle sezione
Techne, i 10 file che nel 2010
hanno avuto Più Download
(ed il loro Numero)
Un Nostro Grazie a:
In Focus:
M. Vasta, Bioingegnere
per la sua collaborazione
all’ Articolo
La Medicina Basata sulle Prove
e la Medicina “Bugiarda”
in Focus
Filippo Baglini e Cinzia Cerbino,
giornalisti dell’ Italo Europeo
(www.italoeuropeo.com) per
l’intervista a Paolo Malacarne e
per il permesso di pubblicarla
In Racconti a Margine:
a Francesco Zuccaro per
averci segnalato il racconto
Oggi per Domani
di Folfox4, ed a quest’ultimo
per averlo scritto
In Out of Border:
A Emilia Maggiordomo e
Laura Costa per il bell’articolo
“La Poesia è un Clamore”
In Books:
Al dr. Corrente, Psicoanalista,
per le informazioni forniteci
sulla “Rete per L’identità”
che ci ha permesso di leggere e
pubblicizzare
“Il mio nome è Victoria”
In Graffiti:
A Rocco Sclafani che ci ha
permesso di pubblicare le
sue belle foto
sulla “Mattanza”
Ai nostri infaticabili: Ugo Sottile
per la Musica, Andrea Cracchiolo
e Daniela Palma per Student Corner
ed a tutti i Nurse Educator
dell’ Ismett di Palermo per la rubrica
Nurse Science, che curano
Infine un grazie a tutto il corpo
Redazionale della Rivista
Timeoutintensiva i.Change
Openproject
Fonti Numero 18, Ottobre 2011:
Si ringraziano altresì:
nottidiguardia.it
ospedaleaperto.com
SIAARTI
Commissione Bioetica
Coordinatore Dr. G.R. Gristina
http://www.siaarti.it/
Minerva Anestesiologica
Intensive care
Edizione Italiana
Rivista Italo Europeo
www.italoeuropeo.com
Biomed Central Open Acces
http://www.biomedcentral.com/
Neuroethics
http://www.springerlink.com/
PLoS Medicine
www.plosmedicine.org
Le Infezioni in Medicina
http://www.infezmed.it/
MenuIniziale.aspx
the Atlantic Magazine
http://www.theatlantic.com/
La Rivista “Internazionale” in .pdf
www.internazionale.it
Am. J. Respir. Crit. Care Med. 2011,
http://ajrccm.atsjournals.org/
Reuters Health Information
Aggiornato al: 12 Ottobre 2011