Ci eravamo già occupati, noi di Timeoutintensiva, della “Rete per L'identita” progetto dedicato ai figli sottratti ai desaparecidos Argentini durante la Dittatura Militare (‘76-’83), nel numero 11/12 della rivista del dicembre 2009, descrivendo come alcuni Psicoanalisti della Società Psicoanalitica Italiana e dell’ IIPG (Istituto Italiano Psicoanalisi di Gruppo), ed Argentini, partecipassero al Progetto, per recuperare i figli dei Desaparecidos che a loro insaputa vivevano sotto mentite spoglie, affidati ad altri familiari dopo la morte dei loro veri genitori per mano della Giunta Militare. Poi nel 2010 è Uscito il Libro “Il Mio Nome è Vittoria”, scritto da Victoria Donda, editore Corbaccio, che ha aggiunto ulteriori sprazi di verità a ciò che della storia dei Desaparecidos già conoscevamo: e la sua storia è forse una tra le più drammatiche, dell'infinità di storie dei cento e più figli di desaparecidos che sono riusciti a recuperare la loro identità nel corso degli ultimi trent'anni.
Nel 1977 i genitori di Victoria Donda furono sequestrati e rinchiusi nella Escuela Superior de Mecánica de la Armada, la famigerata Esma, il principale campo di concentramento e di morte della dittatura militare dal '76-'83, in cui sparirono nel nulla più di cinquemila persone: attivisti sociali, militanti politici, guerriglieri e molti loro famigliari. Il vero padre di Victoria, José María Donda, detto 'el Cobo', militante montonero, la guerriglia della sinistra peronista, fu subito ucciso, mentre la madre, María Hilda Pérez, detta 'Cori', incinta di cinque mesi, poté partorire, -prima di essere «giustiziata» attraverso uno dei famigerati «voli della morte»-. Al parto, avvenuto nel 1977, presenziò Adolfo Donda, fratello del vero padre di Victoria. Adolfo Donda, era il capo del settore Operaciones dell'Esma e in quanto tale era stato lui a organizzare il sequestro di suo fratello. Il militare, morta la madre, affidò la neonata Victoria al guardiamarina Juan Antonio Azic, uno tra i più sanguinari torturatori della Dittatura Militare Argentina. Che la adottò dandole il nome di “Analia”. Il 24 luglio del 2003, un giovedì, a distanza di 20 anni da quel giorno, caduta anche la Dittatura, un giudice ordinò l'arresto di Azic insieme ad altri torturatori della Giunta. Lo reclamava la giustizia spagnola dato che ancora non erano ripresi del tutto, in Argentina, i processi per crimini contro i diritti umani. Azic tentò di sfuggire al processo sparandosi un colpo di pistola, ma non riuscì ad uccidersi, sfigurandosi pesantemente il viso. A partire da quel momento, la verità. Le Abuelas de Plaza de Mayo avevano già da tempo sospetti, così grazie a una testimonianza anonima, la ragazza venne contattata dalle Nonne di Plaza de Mayo e l'8 ottobre del 2004 i test del DNA restituirono ad Analia il suo vero nome.
Così 27 anni dopo Victoria scoprì di non chiamarsi affatto Analia, e di non essere quella che credeva, bensì la «nipote numero 78». Ma soprattutto scoprì che l’inganno perpetrato dai militari durante la dittatura era sopravvissuto a più di venti anni di democrazia.
Ad Analia è toccato così in sorte di «nascere» una seconda volta, figlia di altri genitori, orfana, consapevole del male subito, che con lei hanno subito tanti altri giovani della sua generazione. Ma, recuperato il nome che sua madre aveva scelto per lei, Victoria ha saputo anche superare la sua tragedia personale e da allora combatte con tutte le sue forze per garantire il rispetto dei diritti umani. Oggi è Deputata del Parlamento Argentino e Milita in un Partito di Sinistra Movimiento Libres del Sur. La sua storia è quella di un paese ancora alla ricerca della verità sul suo passato.
Ricordiamo infine che la “Rete per l’Identità” è un progetto nato per denunciare il tentativo, da parte della Dittatura Militare, di far sparire dal paese ogni oppositore al regime, sottraendogli poi i figli, per farli vivere in ambienti culturalmente vicini ai principi della dittatura militare, un tentativo pensato a tavolino per l’affermazione di un “Pensiero Unico”, quello della Giunta Militare.
Nel nostro paese è stata istituita la Rete per il Diritto all'Identità - Italia, ovvero un "nodo italiano", con sedi a Milano e a Roma, della "Red por el derecho a la Identidad" che in Argentina è stata prommossa a partire dal 2003 dalle "Nonne di Plaza de Mayo" e dalla CONADI (Commissione Nazionale per il diritto all’identità).
Alcuni Psicoanalisti dell’IIPG, come il dr. Giorgio Corrente, sono parte attiva nella ricerca e cura di questi giovani, che si sospetta possano vivere anche nel nostro Paese. Alla "Rete per l'Identità" potranno rivolgersi tutti quei giovani che pensano di essere stati rapiti e cresciuti illegalmente da militari del regime argentino o da famiglie loro conniventi, inviando una mail a: dudas@retexi.it. (email dubbio@retexi.it per chi scrive in italiano).
Per maggiori approfondimenti vai all’articolo precedente:
http://www.timeoutintensiva.it/download/Rete_per_Identita.pdf
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Aggiornato al 12 Ottobre 2011
TIMEOUTINTENSIVA.IT
IL MEGLIO DI TIMEOUTINTENSIVAA.N. Cracchiolo*, D.M. Palma*
Anestesia e Rianimazione Polivalente II “G. Trombino” Azienda Ospedaliera Nazionale di Rilievo ad Alta Specializzazione AORNAS Ospedale Civico Di Cristina Benfratelli Palermo
*Timeoutintensiva Openproject
30 Settembre 2011
a cura di S. Vasta*
Anestesista-Rianimatore
*Timeoutintensiva Openproject
“Il Meglio di Timeoutintensiva”
Troverete nelle sezione
Techne, i 10 file che nel 2010
hanno avuto Più Download
(ed il loro Numero)
Un Nostro Grazie a:
In Focus:
M. Vasta, Bioingegnere
per la sua collaborazione
all’ Articolo
La Medicina Basata sulle Prove
e la Medicina “Bugiarda”
in Focus
Filippo Baglini e Cinzia Cerbino,
giornalisti dell’ Italo Europeo
(www.italoeuropeo.com) per
l’intervista a Paolo Malacarne e
per il permesso di pubblicarla
In Racconti a Margine:
a Francesco Zuccaro per
averci segnalato il racconto
Oggi per Domani
di Folfox4, ed a quest’ultimo
per averlo scritto
In Out of Border:
A Emilia Maggiordomo e
Laura Costa per il bell’articolo
“La Poesia è un Clamore”
In Books:
Al dr. Corrente, Psicoanalista,
per le informazioni forniteci
sulla “Rete per L’identità”
che ci ha permesso di leggere e
pubblicizzare
“Il mio nome è Victoria”
In Graffiti:
A Rocco Sclafani che ci ha
permesso di pubblicare le
sue belle foto
sulla “Mattanza”
Ai nostri infaticabili: Ugo Sottile
per la Musica, Andrea Cracchiolo
e Daniela Palma per Student Corner
ed a tutti i Nurse Educator
dell’ Ismett di Palermo per la rubrica
Nurse Science, che curano
Infine un grazie a tutto il corpo
Redazionale della Rivista
Timeoutintensiva i.Change
Openproject
Fonti Numero 18, Ottobre 2011:
Si ringraziano altresì:
nottidiguardia.it
ospedaleaperto.com
SIAARTI
Commissione Bioetica
Coordinatore Dr. G.R. Gristina
http://www.siaarti.it/
Minerva Anestesiologica
Intensive care
Edizione Italiana
Rivista Italo Europeo
www.italoeuropeo.com
Biomed Central Open Acces
http://www.biomedcentral.com/
Neuroethics
http://www.springerlink.com/
PLoS Medicine
www.plosmedicine.org
Le Infezioni in Medicina
http://www.infezmed.it/
MenuIniziale.aspx
the Atlantic Magazine
http://www.theatlantic.com/
La Rivista “Internazionale” in .pdf
www.internazionale.it
Am. J. Respir. Crit. Care Med. 2011,
http://ajrccm.atsjournals.org/
Reuters Health Information
Aggiornato al: 12 Ottobre 2011